Dalla sommità del cratere vesuviano alle profondità della città sepolta: VeLoci fa tappa a Ercolano - Resina - Portici
Il terzo dei sopralluoghi di VeLoCi ha riguardato la prima città vesuviana scoperta “ufficialmente”, Ercolano, nota con il nome di Resina fino al 1969.
Come è noto, nel 1710 il rinvenimento fortuito di frammenti di marmi antichi da parte del contadino Ambrogio Nocerino detto Enzechetta attirò le attenzioni del principe d’Elboeuf e poi quelle di Carlo di Borbone che, nel 1738, avviò una vera e propria campagna di scavo riportando alla luce i resti dell’antica città.
La nostra visita è iniziata dalla Basilica di Santa Maria a Pugliano, situata nella parte alta del borgo. Ad accoglierci è stato il parroco, don Aniello Gargiulo che con grande disponibilità ci ha dapprima mostrato alcuni interessanti documenti tratti dall’archivio storico e in un secondo momento ci ha accompagnato nella visita delle parti più significative del santuario. Un prezioso accompagnatore è stato l’archeologo Francesco Palermo, professionista esperto di antichità, della storia della città e della chiesa. Con lui abbiamo avviato un confronto sui reperti antichi conservati nella basilica e sui suoi dipinti.
La nostra esplorazione è poi proseguita al MUSA – Musei della Reggia di Portici, diretti da Stefano Mazzoleni, con la visita agli appartamenti Reali e all’Herculanense Museum. Qui è stato possibile immergersi nella suggestiva rivisitazione in chiave multimediale del museo borbonico che ospitò le prime raccolte di antichità provenienti dagli scavi archeologici di Ercolano e Pompei. La visita si è impreziosita con i pannelli esplicativi sulla storia degli scavi, le tecniche di distacco degli affreschi e la raccolta delle fonti letterarie dei viaggiatori e studiosi del XVIII sec.
Una tappa cruciale è stata la visita alla sede storica dell’Osservatorio Vesuviano, luogo di conservazione di importanti raccolte mineralogiche, strumentali e artistiche, oltre che di una ricca biblioteca storica. La dott.ssa Laura Maschio, nell’accompagnarci tra le sale dell’istituto ne ha illustrato la storia e i protagonisti, fornendoci preziosi spunti sui fenomeni vulcanici e sugli aspetti geologici ad essi connessi. La successiva escursione al Parco Nazionale del Vesuvio ha ulteriormente arricchito il sopralluogo offrendo una visione integrata delle dinamiche naturali e della biodiversità del territorio, oltre che un panorama mozzafiato sull’area costiera vesuviana e sul golfo.
Il giorno seguente armati di elmetto e torcia abbiamo esplorato il Teatro antico di Ercolano, recentemente riaperto al pubblico, con una visita sotterranea ai cunicoli e ai pozzi scavati tra Sette e Ottocento che ci ha permesso di vivere in prima persona l’emozione della scoperta, sulle tracce dei visitatori del passato. I resti della cavea e delle strutture del teatro, unitamente ai resti degli affreschi e dei reperti ancora in situ ci hanno lasciato a bocca aperta e preparato alla visita del restante Parco archeologico di Ercolano. Qui ci siamo addentrati tra decumani, insule, case, terme e templi in compagnia del dott. Filiberto Ceriani Sebregondi, già ambasciatore dell'Unione Europea, e Claudio Procaccini, già architetto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Ci complimentiamo con il direttore Francesco Sirano, membro dell'Advisory Board di VeLoCi, per i numerosi progetti di ampliamento e miglioramento della fruibilità del parco e vi terremo aggiornati sulle nostre prossime iniziative!
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