Nuovo sopralluogo di VeLoCi: Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Sono ripartiti i sopralluoghi di VeLoCi. La mattina del 7 maggio il Research Team si è addentrato nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli per osservare da vicino i reperti provenienti dalle città vesuviane sepolte.
Il nostro itinerario di visita è partito dalla sezione “Campania romana”, dove abbiamo osservato in particolare sculture di marmo e di bronzo, epigrafi e rivestimenti parietali rinvenuti nelle città vesuviane, alcuni dei quali già noti prima dell’avvio degli scavi borbonici. Di particolare interesse, i reperti provenienti da monumenti pubblici dell’antica Ercolano quali il Foro, la Basilica Noniana e il Teatro.
Successivamente, abbiamo visitato le sale dedicate alla collezione Farnese che, pur non direttamente connessa alle città vesuviane, riveste un’importanza cruciale per il tema dell’interesse antiquario, la proto-archeologia e l’influenza del passato nell’arte e nell’architettura in età moderna.
La visita è proseguita con la sezione “Mosaici”, in cui sono esposti esemplari provenienti dalle dimore private dei siti vesuviani, tra cui i celebri complessi pompeiani della casa del Fauno e della Villa delle Colonne a mosaico.
Saliti al secondo piano, abbiamo ammirato il maestoso modello in sughero di Pompei. Vero prodigio della tecnica del tempo, fu ideato da Giuseppe Fiorelli, direttore degli scavi dal 1861 e del Museo Archeologico dal 1863. Inaugurato nel 1879 e successivamente ampliato, offre una visione d’insieme, in miniatura ma estremamente accurata, dell’area archeologica secondo quanto portato alla luce fino ai primi decenni del Novecento.
L’immersione nella realtà materiale delle città sepolte è proseguita nella sezione dedicata agli “Oggetti di vita quotidiana dall’area vesuviana”, costituita da arredi, utensili e vasellame, da sempre oggetto di grande curiosità, oltre che tra gli scopritori, da parte di studiosi e appassionati. Di seguito, abbiamo ammirato la collezione degli “Affreschi”, compendio della pittura di età romana dell’area vesuviana, di cui molti esemplari risalenti ai primi scavi borbonici, quando furono staccati disordinatamente dalle pareti. Di particolare interesse le pitture provenienti dal complesso della Villa di Arianna a Stabiae.
Il sopralluogo si è concluso con una visita di estremo interesse al Laboratorio di Conservazione e Restauro del Museo, grazie alla disponibilità della responsabile, dott.ssa Maria Teresa Operetto. Gli scambi con alcune restauratrici ci hanno aggiornato sulle attività di restauro in corso e ci hanno permesso di osservare da vicino alcune opere della sezione dei metalli e di quella della pittura.
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